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martedì 11 Novembre 2025
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Celso Valli e Pippo Baudo, l’inconfondibile arte del suono e la tv colta che conosceva davvero la musica

Nota della Redazione: un grazie di cuore a Emanuela Cortesi, artista di straordinario talento e sensibilità, per il prezioso contributo offerto a «Romagna Più». La sua voce e la sua magistrale professionalità sono un patrimonio della nostra terra, e la sua disponibilità per noi è motivo di gioia, oltre che un autentico privilegio.

Di Emanuela Cortesi

Lo scrivo senza retorica ma con un po’ di nostalgia… Il fatto di aver vissuto lo spettacolo in un periodo così pieno di talenti e di grandi innovazioni culturali mi ha reso sicuramente una persona prima, e poi un’artista migliore.

Pensare che non sempre gradisco i «ricordi» descritti da chi, come me, ha fatto parte della «grande giostra»… È che quest’anno, e a poca distanza l’uno dall’altro, se ne sono andate due importantissime figure, due persone che con il loro operato, intuito, passione e professionalità sono state fondamentali per tutti noi del «mestiere».

Vorrei partire da Celso Valli, che ho conosciuto per essere stato in quel periodo (anni ’90) l’arrangiatore di Eros Ramazzotti.
Di quegli anni ricordo molte cose… soprattutto la mia personale consapevolezza di «essere» una cantante prima, e poterlo fare poi senza paura su grandi palcoscenici quando mi fosse data l’opportunità. Ero adatta, giusta per quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro.

Un lavoro che avrebbe meritato rispetto… Ci avrei pagato un affitto, la macchina, le tasse e tutto il resto, e finalmente anche la mia famiglia lo avrebbe capito, smettendo di chiedersi come fosse possibile che da Fusignano (nonostante avessi già affrontato e vinto i concorsi più importanti, da Castrocaro alla Gondola d’argento alla prima gara dei giovani di Sanremo…), dopo un periodo di lunga assenza per scelta personale, quello che era sempre stato un hobby ora mi permetteva di essere indipendente e autonoma a tutti gli effetti. Ma di questo avremo modo di parlarne…

Il tour «In ogni senso» (Eros) era andato alla grande e Piero Cassano (Matia Bazar), allora produttore artistico, ci aveva diretti con grande capacità e disciplina affinché tutto fosse perfetto e giusto per Eros. Ma anche di questo avremo modo di parlarne…

Ora il mio pensiero va a Celso e a quando in studio di registrazione ci siamo incontrati la prima volta.
Aveva visto la mia performance quando ballavo e duettavo con Eros in «Libertà libertà». Con un fortissimo accento emiliano mi fece un sacco di complimenti e fu come essere abbracciata in mezzo a tanta «romanità» e anche a tanta Milano. Parlare con lui mi faceva sentire meno sola… In fondo potevamo addirittura farlo in dialetto!

I cori di quel periodo… di quelle canzoni rendevano i pezzi ancora più belli, e Celso era un mago in questo. Aveva idee innovative e cercava il «suono» adatto per ogni canzone… Il «suono»… (parola e condizione fondamentale per un coro determinante e riconoscibile in una canzone). Per cui, arrivati in studio, Celso ci «combinava» assegnandoci le armonie, ma soprattutto ci dava delle indicazioni sonore…

Devo dire che insieme ai miei colleghi (i migliori del mondo) si riusciva sempre a estrarre il «coniglio» dal cilindro… Che impasto vocale… che dinamiche… che musica meravigliosa… E lui? Dovevate esserci… saltellava da una regia all’altra così contento, con quella «gestualità» inconfondibile da maestro.

Celso Valli

Devo dire che, almeno per quel che mi riguarda, le volte in cui tornava dagli studi di registrazione in America, dove andava spesso a registrare con musicisti internazionali vista la popolarità e il successo (in questo caso parlo di Eros Ramazzotti, ma poi anche di Laura Pausini e di molti altri, senza dimenticare il suo passato dance), ci faceva ascoltare il suono dei backing vocals americani e la registrazione fatta con loro su alcuni pezzi importanti dell’album in questione.

Noi, con un certo orgoglio, chiedevamo il «confronto» e di rifare la stessa parte per dimostrare che potevamo essere bravi come loro.
Partiva così la gara: americani e italiani che si sfidavano a suon di armonie e sentimento… Che meraviglia… Vincevamo quasi sempre noi, e questo fatto ci serviva per affrontare con la dovuta professionalità, ma anche leggerezza, la giornata di lavoro.

Con questo tipo di approccio, così eticamente giusto, generoso e sempre stimolante, Celso mi ha accompagnato anche live con Adriano Celentano, dove il suo atteggiamento non è mai cambiato, rendendo tutto così spudoratamente ovvio e di grande qualità.

Mi mancherà quella sua gestualità nel dirigere l’orchestra (che imitavo e che lo faceva divertire un sacco)… i racconti sulle balere e i suonatori di liscio… le osservazioni musicali… Quanta fortuna, che privilegio… Grazie Celso, mi hai insegnato tanto.

Avevo dodici anni e ricordo ad Alfonsine (dancing Milleluci) la finale di un concorso canoro dove presentava lui: Pippo Baudo… Conservo ancora la foto.

Pippo Baudo

Cosa posso dire ancora di Pippo che non sia già stato detto?
Forse non tutti sanno che il suo impresario storico Cencio Marangoni era romagnolo e che molto spesso li si vedeva a Villanova di Bagnacavallo in trattoria a mangiare, magari di passaggio fra una serata e l’altra… una sfilata di moda in riviera o un festival musicale. Un qualsiasi evento che meritasse di essere presentato sempre in modo giusto dal nostro Pippo nazionale.

Questo è il mio ricordo di bambina… il ricordo di questo uomo alto dalla voce sempre esposta nella tonalità perfetta, con le giuste parole pronte a sottolineare le bellezze, soffermandosi mai sulle volgarità o a fare commenti banali e poco istruttivi. Lui era adatto alla conduzione di qualcosa… Pippo era capace di rendere un piccolo evento una situazione straordinaria e di capire, in ambito artistico, le potenzialità di un cantante… un ballerino… un artista ancora embrionali che poi, a lungo andare e al momento giusto, gli avrebbero dato ragione.

Ho fatto molti Sanremo dove, oltre a essere il presentatore del festival, ne conduceva anche la direzione artistica e dove ho capito quel che faceva la differenza… La sua maestria si fondava su una solida competenza musicale: Pippo era anche un musicista, suonava il pianoforte e poteva suggerire una strada musicale «diversa» per rendere ancora migliori o comunque più popolari le canzoni. Interagiva personalmente con i cantanti, gli autori, gli arrangiatori dando un apporto sempre qualitativo sotto tutti i punti di vista perché non si soffermava a un giudizio «istintivo» sull’opera, ma cercava attraverso la conoscenza armonica la soluzione più giusta per indirizzare la canzone verso il pubblico, di conseguenza al successo.

Pippo è stato un pioniere della televisione colta e tutti noi addetti ai lavori gli dobbiamo molto. Tutto il mondo televisivo gli deve molto… Già, la televisione… Anche di questo avremo modo di parlarne.

Ciao Pippo…

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