12.7 C
Ravenna
martedì 11 Novembre 2025
spot_img
HomeAttualitàEditoria in crisi: Sangermano (USPI): «Regole certe, sostegno pubblico e formazione per...

Editoria in crisi: Sangermano (USPI): «Regole certe, sostegno pubblico e formazione per salvare il settore»

Intervista a Salvatore Sangermano, componente del Consiglio nazionale e della Giunta esecutiva di USPI – Unione Stampa Periodica Italiana

Tempi duri per l’informazione e per tutti gli attori del settore: editori, giornalisti e sistema distributivo. Non abbiamo gli anticorpi per reagire?


«Le crisi nell’editoria sono periodiche e ci sono sempre state. Non voglio sembrare pessimista ma credo che occorra agire in fretta, anche perché oggi i cambiamenti sono velocissimi e richiedono risposte immediate. Un esempio è l’intelligenza artificiale: nel comparto se ne è parlato verso la fine del 2022 e, nei mesi scorsi, “Il Foglio” ha pubblicato un inserto di quattro pagine interamente realizzato dall’IA. In pochissimo tempo l’evoluzione è stata rapidissima. Al di là dei benefici nell’elaborazione di dati e tabelle, si aprono diversi problemi: il rischio occupazionale, la qualità dell’informazione, la necessità di regolamentarne l’uso nelle redazioni e di informare il pubblico quando viene impiegata. C’è soprattutto bisogno di investire sulla formazione, ma per farlo servirebbero risorse che gli editori oggi non hanno. Non dimentichiamo che negli anni ’90 si vendevano circa 6 milioni di copie, oggi poco più di un milione».

In questa situazione complessa, di cosa si occupa l’USPI?

«Da tempo USPI segue l’intero comparto dell’informazione, cercando di anticipare le trasformazioni e garantendo servizi agli associati: consulenza legale ed editoriale, supporto alla digitalizzazione, assistenza nell’accesso ai bandi. Un traguardo importante è stata la sottoscrizione del contratto giornalistico (FIGEC–USPI), che ha permesso di dare sostenibilità al costo del lavoro, far emergere il precariato e regolamentare il lavoro autonomo. Ogni giorno ci impegniamo a far crescere una cultura dell’informazione basata su formazione, etica e qualità. Molti editori hanno “fermato le macchine” o si sono spostati solo online, ma sappiamo che il digitale non è redditizio come la carta».

Cosa si può fare per invertire la tendenza?

«Oltre all’impegno sulle trasformazioni tecnologiche, chiediamo con forza un intervento pubblico stabile. Negli anni ’70 e ’80 la legge 416 garantiva sviluppo tecnologico, agevolazioni fiscali e contributi pubblici per cinque anni, rifinanziati di volta in volta. Si trattava di un diritto soggettivo: chi aveva i requisiti accedeva con continuità ai contributi. Poi questo meccanismo è stato smantellato: tagli, incertezza e importi sempre più ridotti hanno portato alle difficoltà attuali. L’incertezza economica incide direttamente sulla qualità dell’informazione e sulla libertà di stampa: senza indipendenza economica, non c’è libertà. Oggi gli editori navigano a vista: il fondo recentemente definito dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ammonta a soli 82 milioni di euro, contro i circa 500 milioni del passato. È indispensabile approvare una legge strutturale di sistema, con risorse, durata e regole certe. Serve volontà politica».

Parallelamente state lavorando anche sulla formazione. In che modo?
«Sì, stiamo collaborando con l’Università per costruire momenti formativi dedicati alla produzione di contenuti, al ruolo dei social media e all’impatto dell’intelligenza artificiale. Inoltre, da alcuni mesi abbiamo dato vita a una casa editrice, “USPI Editore”, per valorizzare il patrimonio culturale e raccogliere contributi di chi lavora nel settore. Diversi saggi sono già usciti e il catalogo si sta ampliando».

E a livello locale come operate?
«In ogni regione c’è un fiduciario nominato dal Consiglio Nazionale. Nella nostra regione sono stato riconfermato io, insieme a Fabrizio Gherardi per l’area emiliana. Organizziamo incontri con i rappresentanti delle istituzioni: nei giorni scorsi, ad esempio, abbiamo incontrato la sottosegretaria Manuela Rontini per discutere della legge regionale a sostegno dell’editoria e delle campagne di comunicazione».

ARTICLI CORRELATI
- Advertisment -spot_img

ULTIMI ARTICOLI