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martedì 11 Novembre 2025
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Porto di Ravenna: Crescono merci e passeggeri. Primo semestre 2025 a +5,2%

Il Porto di Ravenna chiude il primo semestre del 2025 con segnali di forte ripresa. Crescono le merci movimentate, tornano le crociere e il traffico container segna un buon passo avanti. Nei primi sei mesi dell’anno sono state movimentate quasi 13,3 milioni di tonnellate di merce, con un aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Solo tra gennaio e maggio sono transitate oltre 11 milioni di tonnellate, in crescita del 6,7%. Crescono gli sbarchi e il numero di navi attraccate, mentre gli imbarchi restano stabili. A trainare i numeri positivi sono soprattutto i prodotti agroalimentari, in particolare i cereali che hanno quasi raddoppiato i volumi rispetto al 2024. Bene anche oli vegetali e animali, mentre farine e semi oleosi mostrano qualche segno di calo. Ottime performance per i materiali da costruzione, soprattutto quelli destinati all’industria ceramica emiliana, e segnali incoraggianti anche per i prodotti petroliferi. Il traffico container torna a crescere, con quasi 93 mila TEUs movimentati nei primi cinque mesi dell’anno e un aumento del volume di merce trasportata dell’8%. Al contrario, resta in difficoltà il traffico su ruote: trailer e mezzi rotabili sono in calo sia per numero che per tonnellaggio.

La linea Ravenna–Brindisi–Catania perde terreno e anche il settore automotive registra un netto calo. Buone notizie, invece, dal turismo: la stagione delle crociere è ripartita con decisione. Tra maggio e giugno sono arrivati a Ravenna circa 78 mila passeggeri, con il 90% dei crocieristi in partenza o arrivo dal porto romagnolo, segno della crescente attrattività della città come home port nel panorama adriatico. Il mese di giugno, però, segna una leggera battuta d’arresto, con una flessione generale del traffico merci. Alcuni settori – come metallurgico, concimi e chimici liquidi – mostrano difficoltà, ma il bilancio complessivo del semestre resta più che positivo. Le previsioni confermano una chiusura in crescita anche per il traffico container e il comparto agroalimentare, a testimonianza del buon momento per lo scalo ravennate, che continua a rafforzare il suo ruolo strategico per l’economia del territorio e dell’intera area adriatica.

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