Immagina di entrare in una storia a metà tra una leggenda medievale e una vacanza on the road con la tua comitiva di amici. Le Valli del Montone e del Tramazzo non sono solo una scampagnata: sono un viaggio un po’ magico, un po’ poetico, con curve che sembrano pennellate su una tela verde e borghi che spuntano come sorprese dentro una scatola di cioccolatini artigianali.
Si parte da Cesenatico—mare, vento e quell’odore di piadina che ti segue anche in montagna—e si comincia a zigzagare tra Forlì e Terra del Sole, che pare uscita da un sogno urbanistico rinascimentale, progettata da Cosimo I che, diciamocelo, aveva proprio gusto. Ti sembra di attraversare un labirinto geometrico tra mura e castelli, roba che se ti distrai pensi di essere finito in un quadro di Escher.

Poi Castrocaro Terme, dove l’acqua sgorga da secoli e le terme sono una specie di spa VIP ante litteram. Ti rilassi, ti perdi tra parchi giganteschi, magari ti senti pure un po’ romano mentre cammini tra viali alberati come se stessi tramando qualcosa di epico.
Dovadola? Un nome che rotola in bocca come un indovinello, due guadi, un castello che ti osserva dall’alto e in ottobre il profumo del tartufo che aleggia nell’aria. Roba da farti venire voglia di scrivere una poesia o, almeno, di farti un selfie con la faccia da intenditore.
A Rocca San Casciano l’atmosfera si fa quasi teatrale, tra rovine che osservano silenziose, chiese nate dalla paura dei terremoti e storie che sembrano sussurrate dal vento.
Arriva Portico, che si arrampica su tre livelli come un castello di carte perfettamente incastrate.
Ogni gradino è una storia, ogni bottega ha il suo segreto. Poi San Benedetto, con l’abbazia che ha visto passare perfino Dante e il sentiero che ti porta dritto alle Cascate dell’Acquacheta, dove l’acqua canta e tu magari canti pure tu, tanto sei in mezzo ai boschi.
Tredozio e Modigliana sono il gran finale: torri, chiese, conventi, un duomo da romanzo gotico, palazzi che profumano di intrighi medievali, e un museo dove perdersi come bambini.
Alla fine? Un giro così non lo dimentichi. È come infilarsi dentro un libro illustrato, ma con la macchina e una playlist che ti fa sentire protagonista. Creatività pura, ragazzi—altro che solito weekend fuori porta.



