Dalle origini al modello virtuoso
Quando nel gennaio 1999 cinque persone a Ravenna decisero di fondare CLAMA per occuparsi di cani e gatti randagi, probabilmente non immaginavano che ventisei anni dopo la loro associazione sarebbe diventata protagonista di un progetto capace di coniugare tutela animale e sviluppo turistico.
Il caso dei pavoni di Punta Marina rappresenta oggi un esempio virtuoso di come la protezione degli animali possa trasformarsi in risorsa economica per il territorio.
I pavoni di Punta Marina
«I pavoni non rischiano più di essere spostati e sono diventati un’attrazione turistica con tanto di recensioni su TripAdvisor», spiega l’associazione, il cui nome è l’acronimo dei suoi cinque soci fondatori. Un risultato che testimonia come l’approccio integrato alla tutela animale possa generare benefici che vanno ben oltre il benessere degli animali stessi.
Un percorso di oltre vent’anni
Il progetto sui pavoni di Punta Marina è solo l’ultimo capitolo di un percorso iniziato oltre due decenni fa con il volontariato nei canili e la promozione delle adozioni.
Nel corso degli anni, CLAMA ha sviluppato un modello di intervento multidisciplinare che spazia dalle adozioni consapevoli di cani e gatti alla sterilizzazione delle colonie feline, fino al salvataggio di animali non convenzionali come maialini, pecore, caprette, conigli e asini.
«Si lavora per adozioni consapevoli e per educare cani e famigliari a una convivenza serena e felice», sottolineano le volontarie, evidenziando un approccio che privilegia la prevenzione dell’abbandono attraverso l’educazione e il supporto alle famiglie in difficoltà.
L’associazione interviene infatti anche nei casi di rinuncia di proprietà, attivando colloqui con i possibili adottanti e valutazioni da parte di educatrici specializzate per evitare l’ingresso in canile.

Il sostegno alle famiglie
Il sostegno alle famiglie in difficoltà rappresenta un altro pilastro dell’attività di CLAMA, che offre cure veterinarie, cibo e medicine dopo aver appurato il reale stato di necessità.
Un servizio reso possibile grazie alla rete di veterinari convenzionati e alle campagne di sensibilizzazione per incentivare le sterilizzazioni.
Quando la tutela diventa turismo
Ma è con il progetto dei pavoni che CLAMA ha dimostrato come la tutela animale possa diventare motore di sviluppo turistico sostenibile.

Nel litorale di Punta Marina sono stati installati cartelli informativi in italiano e inglese, mentre le foto del concorso fotografico «Pavoneggiando» sono esposte negli esercizi commerciali della zona.
L’iniziativa ha generato visibilità mediatica anche fuori regione, trasformando questi eleganti volatili in un’attrazione capace di attrarre visitatori.
Il successo dell’iniziativa è certificato dalle recensioni su TripAdvisor e dal ritorno di immagine per il territorio. «Grazie a comunicati e articoli ripresi anche fuori Regione, i pavoni sono diventati un’attrazione turistica», confermano dall’associazione, che ha appena rilanciato il concorso fotografico per l’edizione 2025.
Una lezione da seguire
L’esperienza di CLAMA dimostra come le piccole realtà associative possano generare grandi cambiamenti quando sanno coniugare passione, competenza e visione strategica.
Dal volontariato nei canili alla promozione di uno stile di vita cruelty-free attraverso cene e aperitivi vegani, l’associazione ravennate ha saputo costruire un modello di intervento che fa della sostenibilità ambientale e sociale il proprio tratto distintivo.
In un’epoca in cui la sensibilità verso i temi ambientali e il benessere animale è in costante crescita, l’esempio di CLAMA indica una strada possibile per conciliare sviluppo economico e tutela degli ecosistemi locali.
Una lezione che potrebbe ispirare altre realtà territoriali nella ricerca di modelli di sviluppo più sostenibili e inclusivi.



